Confratelli scandalizzati.

Questi, i laici, i fedeli, i pellegrini devoti. E i monaci? E i preti? Ce n'è anche per loro: deve dare una lezione al confratello, monaco prefettino, preciso ispettore dei confratelli, pronto a coglierli in fallo! Conosci­tore della Sacra Scrittura, studioso di teologia, reverendissimo archimandrita, spiando i fratelli stila il lungo elenco delle molte colpe altrui, riferendone al superiore, denunciandoli con la mano sul cuore, perché suo obbligo morale, dovere di coscienza…

Cosa mai combina, di grave, il nostro marinaio ex fuochista,ora fuochista converso, monaco taumaturgo, sempre in lacrime per il rimorso dell'omicidio commesso?
Un lungo elenco scritto (!) di colpe, gravi in un monastero: non si lava, porta la tunica sporca, viene in ritardo alla preghiera comune, si volta di qua e di là, stona nel canto, prega e vive per conto suo, vaga per l'isola, canta a squarciagola, parla e si intrattiene con la gente, beve il tè "con lo zucche­ro"(!), illude i fedeli di compiere miracoli… (Soprattutto, mi legge nell'anima e "vede" nel mio cuore le mie mancanze di amore fraterno, la mia saccenza e compiacenza nella conoscenza della Bibbia -mi ha perfino chiesto perché mai Caino odiasse tanto il fratello Abele!); è troppo! Bisogna porre rimedio a simile scandalo, dare una lezione a questo presuntuoso…

Anche in un monastero russo piccolo quanto un isolotto da fiaba, sperduto lontano, ai confini del mondo, la vita cristiana comporta evidentemente un quotidiano impegno personale, faticoso, di apertura dell'anima all'incontro con Dio il quale, solo, è in grado di curare, educare, correggere, sanare, tra­sfigurare la sua creatura umana, mortalmente ferita dal peccato, e rigenerarla a vita nuova. Misteriosamente ma realmente, la divina Grazia partecipa, comunica, trasmette -con materna tenerezza e rispetto infinito- alla creatura la sua onnipotente vitalità e divino benessere, agendo con quella discrezio­ne, moderazione, pazienza; conoscenza dei naturali ritmi bio­logici, psicologici, umorali, pulsionali incostanti e fragili che caratterizzano l'odierna esistenza umana sulla terra.

Ognuno di noi ha la sua storia, la sua vicenda interiore, la strada da percorrere: la vocazione universale alla santità ha una sua divina strategia, un metodo singolarmente adatto ad ognuno, specifico ed esclusivo, essendo ciascuno di noi unico e irripetibile. Ognuno di noi è un mondo a sé. La vicenda umana, spesso assume i segni drammatici della tragedia; ma si colora, con altrettanta facilità, delle tinte farsesche dai tratti, perfino, tragicomici… Ma ridere di noi stessi, quanto è liberatorio! Anche… in un monastero russo ai confini del mon do. Anche… con il fuoco dell'inferno nel cuore, che conti­nua a bruciare, nonostante i miracoli operati (per gli altri!).