La cucina russa
Tutti a tavola!
Una introduzione alla Cucina Russa medievale
Del più recente lavoro del medievalista Aldo C. Marturano, profondo conoscitore della Russia, intitolato "Tutti a Tavola! Introduzione alla Cucina Russa medievale", Russianecho è lieta di pubblicare in anteprima la presentazione a cura dello stesso Autore e un breve estratto del libro.
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Una breve presentazione e qualche avvertimento
L'intento del presente libretto non è quello di mettere insieme un Cucinario o un Ricettario Russo medievale, ma di accompagnare il lettore nella storia e nell'evoluzione possibile della cucina russa che ancora oggi si può gustare andando per la campagna russa, ucraina e bielorussa o fra i nomadi turcofoni del Kazakhstan.
- Scritto da Aldo C. Marturano
- Categoria: La cucina russa
Che cosa sono i famosi "Bliny"
Penso che ogni popolo conservi la memoria dei tempi remoti… che si esprime in qualche piatto simbolo della nazione. In Italia è indubbiamente la pizza e le focacce varie. E in Russia? Sono sicuramente i “Bliny”, le crespelle. Potevano essere grandi o piccoli, di farina di segale, di grano saraceno, di grano semplice… Potevano nascondere un ripieno dolce o salato… Una cosa particolarmente chic è mangiarli con il caviale. Nella tradizione mitologica russa i bliny sono un simbolo solare, e per questo i russi li mangiavano durante il carnevale russo (Maslennica), ma anche durante i banchetti in occasione delle nascite e delle morti. E allora, come si fanno questi bliny?
- Scritto da Alexandra Voitenko
- Categoria: La cucina russa
Insalata Russa o... non russa?
Dell’origine di questa insalata si può discutere per ore e ore e perderci completamente la voce. Ma mettendo insieme le varie versioni si potrebbe dire che in Russia l’insalata russa nacque verso la fine dell’800 in un ristorante molto bohemien, l'“Ermitage”.
Questo piatto celebre ormai in tutto il mondo fu inventato da un cuoco francese di nome Olivier. Desiderando soddisfare i gusti dei suoi clienti, egli unì in questa insalata tantissimi prodotti. Ne facevano parte verdure varie, carne di fagiano, gamberi d’acqua dolce, caviale… Ed il tutto era amalgamato dalla celebre salsa Maionese. Con il passare degli anni l’insalata si diffuse e si impoverì. In Europa sono stati esclusi tutti gli ingredienti non vegetali. L’insalata assunse il nome russo. E in Russia?
- Scritto da Alexandra Voitenko
- Categoria: La cucina russa
Il Natale ortodosso a tavola
In Russia il Natale viene festeggiato il 25 dicembre secondo il calendario giuliano. Attualmente in tutto il mondo laico si utilizza il calendario gregoriano che sposta il tutto di 13 giorni, perciò risulta che gli ortodossi festeggiano il Santo Natale il 7 gennaio. Il 6 gennaio invece è la vigilia di Natale. In Russia questo giorno porta il nome di “Sočel’nik”, dalla parola “Sočivo”, il piatto principale e il più tipico del Natale ortodosso. Qui parleremo delle tradizioni natalizie russe, anche se molti popoli slavi ortodossi hanno tradizioni simili.
Il “Sočel’nik” è l’ultimo giorno del digiuno prenatalizio, che per gli ortodossi dura 40 giorni. Questo periodo è diviso in due parti: prima e dopo la festa di San Nicola. La prima parte del digiuno non è molto restrittiva (sono permessi l’olio, il pesce e il vino). La seconda parte dell’attesa del Natale è decisamente più severa – tutti gli alimenti di origine animale sono vietati, e il lunedì, il mercoledì e il venerdì non si utilizza l’olio, ed alcuni preferiscono non accendere neanche il fuoco e non cucinare affatto, limitandosi a mangiare solo un po’ del pane del giorno precedente con un sorso d’acqua.
Ed ecco, finalmente, il 6 gennaio questo periodo di astinenza si avvicina alla fine.
- Scritto da Alexandra Voitenko
- Categoria: La cucina russa