Speciale Centenario
L'altra storia del monumento ai marinai russi
Un'opera dovuta dai messinesi ai suoi soccorritori, voluta e realizzata a tutti i costi da altri...
Nessun dubbio. Era il febbraio del 1909, nella prima seduta del consiglio comunale, si delibera senza esitazione di erigere un monumento ai marinai russi giunti in soccorso della città; le loro gesta sono rimaste nel cuore e nella mente dei messinesi che li hanno visti all'opera. Un “grazie” anche agli altri, certo: agli inglesi, ai francesi... Ma i russi sono su un altro piano. Si parla, si chiacchiera, si progetta: la piazza della nuova città dovrà intitolarsi a loro e le vie che ad essa conducono prenderanno i nomi delle navi che li avevano portati fino a noi.
- Scritto da Giuseppe Iannello
- Categoria: Speciale Centenario
Il racconto di un cadetto

Il racconto di un cadetto
Una lunga testimonianza tratta dalle memorie personali. Il libro è “La flotta Imperiale del Mar Baltico tra due guerre. 1906-1914”. L'autore, Garal'd Karlovič Graf, era imbarcato sull'incrociatore “Admiral Makarov” con il grado di guardiamarina, quando ad Augusta arrivò la richiesta delle autorità locali di prestare soccorso a Messina, colpita dal terremoto ...
Vi presentiamo il testo nel suo originale russo tratto dal sito “militera.lib.ru “
- Scritto da Garal'd Karlovič Graf
- Categoria: Speciale Centenario
Gorkij non fu mai a Messina


- Scritto da Aleksandra Parysiewicz
- Categoria: Speciale Centenario
La legione russa
I versi di Tommaso Cannizzaro
“Probabilmente l’elogio più bello che sia stato intessuto” nei confronti dei marinai russi: così vengono definiti questi versi di Tommaso Cannizzaro in un’antologia lirica di imminente pubblicazione a cura di Felice Irrera per i tipi Intilla. Il sonetto come tutte le altre liriche della silloge sono tratte da “Grido delle coscienze”, un volume di poesie pubblicato dal poeta messinese nel 1910 e da egli dedicato “Ai morti, ai superstiti / de le città distrutte / ai colpevoli / del loro funesto abbandono / ai generosi / cui pietà profonda / spinse al pronto soccorso”.
Come si può immediatamente cogliere dalla dedica, anche Cannizzaro non tacque sulla colpevole inefficienza delle autorità italiane, alla quale contrappose lo slancio dei soccorsi che giungevano da lontano.
- Scritto da Tommaso Cannizzaro
- Categoria: Speciale Centenario