Sabato 10 maggio 2014, al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto (in prov. di Treviso), si è svolta una serata molto particolare, che, in attesa delle “Mille miglia”, ruotava attorno alla presentazione del libro di Marino Parolin “Ugo Gobbato”. Sul palco erano presenti, oltre all'autore, il responsabile del Centro documentazione Alfa Romeo Marco Fazio e il giornalista Fabio Morlacchi, esperto conoscitore dell’Alfa Romeo.
Ma chi è, o meglio, chi è stato Ugo Gobbato? Lo conoscono sostanzialmente due categorie di persone: quelle che s'interessano di storia dell'industria automobilistica italiana e quelle che studiano la storia dell'industrializzazione sovietica.
Sembrerà strano, ma è proprio l'ingegner U. Gobbato a fare da trait d'union fra questi due gruppi, apparentemente così lontani. Era nato in provincia di Treviso nel 1888. Da perito tessile era andato a studiare in Germania. Da ingegnere, rimodernò e riorganizzò la FIAT, quindi l'Alfa Romeo. Nel 1931, era stato invitato a Mosca, a dirigere la prima fabbrica sovietica di cuscinetti a sfere e a rulli, che avrebbe rifornito la nascente industria sovietica.
Dire “1931” significa dire “primo piano quinquennale sovietico”(1928-1932), significa dire volontà precisa di industrializzare l'Unione Sovietica. A questo scopo il governo sovietico si era rivolto a quello di vari paesi, ivi compresa l'Italia fascista, ché presentassero dei progetti per avviare quella fabbrica di cuscinetti a sfere e a rulli di cui sopra. Vinse il progetto di Ugo Gobbato. Nei suoi tre anni di duro lavoro a Mosca fu molto stimato. Ciò dimostra che le competenze e la serietà professionale possono, anzi devono, superare le ideologie, che una collaborazione sincera va al di là della lingua, della cultura, dell'etnia. L'azienda, 1-ГПЗ (1-GPZ), costruita a partire dal 1930 nella periferia di Mosca, nel quartiere Kožukovo, avviata nel marzo 1932 con l'obiettivo di una produzione annua di 24.000.000 di cuscinetti a sfere, esiste ancor'oggi (ved. sito a pie' pag.). Nel 1936 era già uno dei maggiori produttori mondiali nel settore. La sua nascita è definita un bol'šim sobytiem (grande avvenimento) poiché consentì all'URSS di non dover più importare questo prodotto dall'Occidente e contribuì alla vittoria sovietica sul nazi-fascismo. Oggi è la Società per azioni Moskovskij Podšipnik (Cuscinetto a sfere di Mosca), occupa un'area di più di 37 ha, in via Šarikopodšipnikovskaja, 13 e ha due filiali, una a Krasnodàr, l'altra a Rostòv-na-Donù. Non lascia indifferenti pensare che un italiano abbia contribuito in modo determinante alla nascita dell'industria sovietica.
Ugo Gobbato con Enzo Ferrari |
Ugo Gobbato (1888-1945) è stato commemorato anche a Pomigliano d'Arco, nel 2011. Il figlio Pierugo raccontava che, a dimostrazione dell'apprezzamento dei dirigenti sovietici nei suoi confronti, il vice primo-ministro Jagoda gli donò un tagliacarte in avorio.
E chi è invece Marino Parolin ? E' l'autore del libro “Ugo Gobbato. La leggenda di un innovatore senza epoca”. Esercita la professione del veterinario a Montebelluna, è originario, come l'ing. Gobbato, di Volpago del Montello. Nelle pagine introduttive del suo libro scrive:
“Da piccolo, mia madre durante le sue visite cimiteriali, (…) sostava davanti alla tomba dei Gobbato. (…) mi indicava la lapide in onore dell'Ing. Ugo Gobbato. Era dettagliatissima nei particolari (…) Va sottolineato che all'epoca dei fatti, non c'era internet, la radio era ancora un lusso, per non parlare poi del telefono (c'era un solo posto pubblico in tutto il territorio). (…) mi chiedevo come fosse stato possibile che a quei tempi di miseria, una persona di Volpago del Montello, potesse diventare un ingegnere e tirarsi fuori da quella situazione, in cui si trovava la stragrande maggioranza della gente (…) Poi, nel tempo, mia sorella (…) mi disse che l'Alfa Romeo era diventata una grande azienda per merito dell'Ing. Ugo Gobbato. In Russia si dice di lui “один из самых выдающихся менеджеров в истории Alfa” (uno dei più dotati dirigenti nella storia dell'Alfa)."
Il libro, edito nel 2009 a cura del Comune di Volpago del Montello, dell'autore e di Antonio Rossi, è coinvolgente e originale, contiene inoltre immagini e documenti dell'epoca, e va dunque al di là della semplice biografia.
22 maggio 2014
Gina Pigozzo Bernardi
link utili:
sulla sua commemorazione di Pomigliano, 2011