Non può non fare piacere vedere presentato un proprio libro. Per giunta all’estero e in questo caso nella prestigiosa Dom Russkogo Zarubež’ja “A. Solženicyn” di Mosca. Diciamo “proprio” giacché “Russianecho” lo considera tale, perché nato e scaturito dalla sua presenza sul web. Uno di quei quotidiani “miracoli” della rete, che mette in relazione persone, gruppi, che altrimenti non si sarebbero mai incontrate.

E’ così che è nata la pubblicazione di una testimonianza rimasta inedita per più di ottant’anni, una testimonianza che col tempo avremmo scoperta essere quasi unica nel suo genere. Una vera e propria cronaca minuto per minuto dal buio asfissiante al di sotto delle macerie, da uno dei terremoti più catastrofici dell’epoca moderna. Messina a cento anni esatti dalla sua distruzione “ha rivisto” il suo cataclisma con l’occhio di una di quelle migliaia e migliaia di persone intrappolate tra le macerie. La maggior parte di loro non ce l’ha fatta ed è andata lentamente incontro alla morte, altri sono stati salvati - quanti (!) per l’eroico coraggio dei mariani russi, accorsi tra i primi tra le macerie; qualcun altro si è salvato con le proprie mani, scavandosi vie d’uscite miracolose. Sergej Tchakhotine è uno di questi, che dopo vent’anni ha avuto la forza di ritornare con i ricordi sui luoghi dell’incubo. Quaranta pagine scritte per raccontare l’inenarrabile, che sembrano destinate ad una repentina pubblicazione e che invece rimangono inspiegabilmente nel cassetto. Cento anni dopo “Messina, 1908”, il figlio Pierre ne parla ad un nostro lettore. Noi messinesi di “Russianecho” ne rimaniamo toccati e stupiti… Il libro nascerà da lì a poco.

Il 30 giugno 2010 il libro è ufficialmente presentato anche a Mosca. Perché anche nella lingua russa è un inedito assoluto. Viene appezzato nella sua originalità, ma soprattutto viene scoperto il suo autore, Sergej Tchakhotine, una figura affascinante della prima metà del secolo XX, completamente dimenticata in Russia. Pierre, il figlio, definisce la presentazione “il secondo ritorno del padre in Russia”. Gli altri relatori ne sottolineano differenti aspetti. Marina Sorokina, storico della scienza, ritiene che Tchakhotine sia “una figura quasi incredibile nel panorama della diaspora scientifica russa” e racconta episodi poco noti della biografia dell’autore riguardanti la sua vita in Russia prima della partenza per l’estero e dopo il suo ritorno in URSS, negli anni cinquanta. “E’ un esempio di vita che si alimenta dal di dentro - dice Sorokina – un esempio di persona che, avendo la percezione della sua missione interiore, supera qualsiasi ostacolo, qualsiasi avversità”. Lo storico inglese John Biggart parla dell’attività di Tchakhotine nel campo della propaganda politica, della sua partecipazione alla creazione di diverse organizzazioni di impegno civile, e analizza le opere fondamentali nel campo della filosofia politica. Andrei Nikonov, professore del Dipartimento di Fisica della terra “J. Schmidt” dell’Accademia Russa delle Scienze”, ritorna sulla vicenda raccontata nel libro: “unica per il fatto che l’autore abbia trovato in sé le forze per ritornare ai quei drammatici ricordi: sono poche le vittime di catastrofi vi riescono”

Tchakhotine dopo essere “ritornato”a Messina nel 2008, sembra abbia fatto ritorno, oggi nel 2010, anche nella sua Russia… Forse grazie un po’ a “Russianecho”.

 

Russianecho

 

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La cronaca della serata in russo dal sito della Dom Russkogo Zarubež’ja

“Sotto le macerie di Messina", la presentazione del libro