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Marina Ivanovna

CVETAEVA

 

Antologia di liriche

testo russo a fronte, 
traduzioni di 
Fiornando Gabbrielli
.

1909

Preghiera

1915

E’ anche assennatezza —la follia

A Anna Ahmatova

Superficialità! – Caro peccato

Voci col loro gioco di presagio

Una nave non può sempre viaggiare

Cos’è che vedono? — Un paltò

Son lieta che di me non siete cotto

Violinista fu un qualche mio antenato

Trasgredendo al precetto, non ho fatto comunione

Io so la verità! Tutte le scorse verità – via

A noi, fervide sorelle

1916

Ai miei cari per il viaggio (a O.E. Mandel’shtam)

Mi diceva un’orribile nonnetta...

Chi chiamo caro — non s’annoierà!

Come una madre fosti a me in quei giorni

Il ciclo "L'amica" e altri versi (1914-1916):

Vi avrò vista tre volte, ma è destino

A una nonnetta

Siete felice? — Mah, non me lo dite!

Sotto il morbido plaid di peluche

Oggi la neve s’è disciolta, oggi

Eravate indolente nel vestirvi

Sulla Grande Lubjanka, verso l’otto

Di notte, sopra i fondi di caffè

Già è suonato l’orologio — che ore sono?

Come allegre brillavan di nevischio

Il collo dritto e disinvolto

Vai pure avanti, tu, per la tua strada

Come posso scordare quel profumo

Son tutti ardenti gli occhi, sotto il sole

I colli intorno a Mosca sono azzurri

Ripeto, alla vigilia del distacco

Ci sono nomi, come fiori grevi

Voglio carpire nello specchio

Nella prima tu hai amato

Io più d’ogni altra testa, ricordàtelo

Come una madre fosti a me in quei giorni

1917

Ricordo il primo giorno, l’infantile...

1921

Che m’importa le nuvole e le steppe

1922

Incantatrice con le braccia in croce!

All’alba con più calma scorre il sangue

C’è un’ora per quelle parole

Crudele valle

Presagi invernali

Fruscìi nella notte: una mano...

Cércati  amiche che ci credono

Ricordati la legge

E quando, Signore

Accetta e aratro – per le abbronzature

Buondì! Non è una freccia, né una pietra

Perché tu non mi veda

Per certi non c'è legge

Nel tempio deserto

Ah, dal netto strapiombo (Balcone)

Non troverai in casa l'ospite notturno...

Mi dirai: non è quella forse

La vita mente in modo impareggiabile

Le mani – anche le mani

Si pensava: saranno giorni lieti

Le foglie, van forse perse quando cadono

A Berlino

Capirai – non aver fretta! –

Muffa d’argento chiaro

Con modo insinuante dei capelli:

Un singhiozzo di Lete ciecofluente...

***

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