Brevi cenni su Santa Anastasia di Sirmio (281-304) ed il suo posto nella storia europea

Anastasia nacque a Roma in una famiglia patrizia. Suo padre Presestato era senatore, sua madre Fausta era cristiana. Anastasia fu battezzata, ebbe come precettore San Crisogono, con il quale andava nelle catacombe romane. Orfana di madre fu data in sposa ad un marito che la perseguitò per la sue azioni caritative. Dopo la morte del marito si adoperò ad aiutare i cristiani perseguitati e giunse a Sirmio in Illiria, dove svolse la sua opera di misericordia: scendeva nelle carceri per alleviare la sorte dei prigionieri, curandone le malattie e ferite, lavandone le piaghe, portando cibo e parole di conforto. Fu scoperta di essere cristiana e processata.

Rifiutò di abiurare Cristo e fu martirizzata in modo atroce il 25 dicembre del 304 a Sirmio durante l’ultima persecuzione dei cristiani all’epoca di Diocleziano. Fu sepolta in un orticello dalla matrona Apollonia. Dopo che il Cristianesimo diventò religione di stato sotto l’imperatore Costantino in suo nome fu edificata una chiesa a Sirmio.  Anastasia era festeggiata  il 25 di dicembre, tradizione che rimase viva anche in Italia fino all’inizio del XXs. La sua devozione si sparse nelle province romane orientali ed approdò a Bisanzio, dove,  riconosciuta Santa per le sue opere di carità, le sue spoglie furono traslate da Sirmio a Costantinopoli e depositate nella basilica della Resurrezione del Salvatore (l’Anastasis).

 

In Italia il culto di Santa Anastasia martire di Sirmio, si sviluppò alla fine del V secolo, fu diffuso dai Goti e dai Longobardi, e nei secoli successivi in tutta l’Europa dai monaci Benedettini.

 

Attualmente in Italia sono stati individuati una sessantina di luoghi di riferimento a S.Anastasia (chiese, cappelle, località, ecc.) dove esisteva nel passato o perdura oggi il suo culto. Altrettanti  sono stati scoperti   in altri paesi d’Europa, elenco lungo dall’essere esaustivo.

 

All’inizio del terzo millennio la dimensione umana e spirituale di S.Anastasia unisce la storia e la cultura dell’Ovest e dell’Est europeo. Essa si presenta come un personaggio proto-europeo, riferimento ideale per il ritrovamento delle nostre comuni radici cristiane e per l’edificazione culturale e morale di un’Europa concorde e pacifica. La sua figura antitetica alla guerra assume un immenso valore in una terra lacerata, i Balcani, da un lungo conflitto civile. Martire durante un’altra guerra civile del IV secolo, Santa Anastasia può diventare il simbolo della riconciliazione per i popoli dell’ex-Jugoslavia ed essere riconosciuta quale Patrona e Protettrice dell’Europa.

 

Negli anni 1995-96 due icone raffiguranti Santa Anastasia (una realizzata nella tradizione occidentale e l’altra nella tradizione orientale) furono spedite per 7 mesi nel Cosmo sulla stazione MIR nell’ambito della missione “Santa Anastasia – una speranza per la pace” per contribuire alla riconciliazione dei popoli dell’ex-Jugoslavia. Le icone e l’iniziativa patrocinata dall’Unesco furono benedette dal Papa Giovanni Paolo II, dal Patriarca di Mosca Alessio II e dal Patriarca di Serbia Pavel. Al loro ritorno su Terra le icone eseguirono un periplo attraverso i luoghi dedicati a S.Anastasia in Europa. Nel 2004 le icone sono finalmente arrivate a Sremska Mitroviza per rimanere sulla terra del martirio di Santa Anastasia di Sirmio e contribuire ad una pacifica convivenza dei popoli balcanici.

 

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Le due icone di

 Santa Anastasia

Icona dipinta (1995) da Nikolai Gaverdovski

Icona ricamata (1994) da Nadia Lavrova

 

Il progetto Santa Anastasia

Premessa

La devozione a S.Anastasia di Sirmio (281-304) nacque e si sviluppò a Sirmio (Illiria) attorno al 325, si diffuse nell’Impero Romano d’Oriente nei IV-V secoli fino a raggiungere Costantinopoli, e approdò in Italia intorno al 485 contemporaneamente alla venuta di Teodorico il Grande. Il re dei Goti proveniva dalla Pannonia (attuale Ungheria meridionale), dove il culto di S.Anastasia, come pure nell’Illirico, era fortissimo - erano passati appena 20 anni  dal momento della beatificazione di Anastasia -, le cui reliquie nel 467 furono solennemente traslate da Sirmio, capitale dell’Illiria, a Bisanzio e collocate, secondo certi storici, nella basilica della Resurrezione (Anastasis) del Salvatore (la Chora) e secondo altri – nella chiesa della Panaghia di Blacherne (dedicata al culto della Madre di Dio) a Constantinopoli.

 

Negli ultimi anni del V secolo Teodorico II fece costruire tre edifici sacri dedicati alla Santa Martire di Sirmio. Una chiesa a Verona (piazzaforte dei Goti) in riva all’Adige (tra 485 e 490). Qualche anno dopo un santuario ad est di Monza (residenza estiva del re), luogo dove ogi si trova la cittadina di Villasanta. Nella capitale del Regno Gotico, Ravenna, – una basilica (498), la quale esiste tuttora sotto il nome dello Spirito Santo, conferitale nel 560 dopo la morte di Teodorico. A Roma nei primi anni del VI secolo si amplia e si ricostruisce una chiesa, inizialmente dedicata alla martire Anastasia la Romana (detta anche Anastasia l’Anziana, suppliziata nel 106 all’epoca dell’imperatore Valeriano), la quale chiesa poi diventò una delle più importanti basiliche titolari romane e che oggi si chiama di Santa Anastasia al Palatino.

 

Il personaggio storico di Sant’Anastasia di Sirmio ed i suoi simboli

 

La Ravenna teodoriciana è il punto di partenza del culto anastasiano in Italia, successivamente tra il VI e il XIII secolo portato ed irradiato dal monachesimo occidentale (benedettini) in tutta l’Europa centro-occidentale e in Italia meridionale (in Magna Grecia) dal monachesimo orientale (monaci basiliani) nei secoli VII-XI.

 

Solo per dare un’idea dell’importanza del ruolo che aveva Santa Anastasia dal periodo paleocristiano fino al medioevo basta ricordare che la Santa, nata in Occidente a Roma nel 281 e martirizzata in Oriente a Sirmio nel 304, fu riconosciuta, e lo è tuttora, sia dalla Chiesa Ortodossa che da quella Cattolica, quale una delle prime Grandi Sante Martiri della Chiesa unita prima dello Schisma del 1054. Nelle liturgie in tutte le chiese del mondo fino a metà del XXs era nominata due volte al giorno nel Primo Canone della Messa. Già nel IV secolo a Sirmio era festeggiata il 25 di Dicembre (Natale) e così rimase fino al 1970, mentre a Roma dal VI al XVIII secolo la seconda Messa Natalizia (quella notturna) officiata dal Papa si svolgeva nella basilica di S.Anastasia (una delle quindici basiliche romane, di cui hanno il Titolo i principali cardinali della Chiesa Cattolica) sotto il Palatino; la prima si svolgeva in S.Giovanni in Laterano e la terza in S.Maria Maggiore. Il nome della Santa significa in greco l’Anastasis  - la Pasqua-Resurrezione - simbolo massimo del Cristo Risorto. Fu ed è tuttora considerata la Protettrice dei carcerati e dei perseguitati, Protettrice dei terremotati, Curatrice (Pharmacolytria) dei dolori del corpo e dello spirito, Protettrice delle partorienti. E’ il simbolo della Carità e Misericordia Cristiana. Nella fede cristiana ortodossa, dove S.Anastasia è festeggiata il giorno del solstizio invernale, quando “la luce sconfigge le tenebre”, è pure “Colei che libera dai Vincoli” (Uzoreshiteljnitsa).

 

Santa Anastasia di Sirmio dal V secolo fino alla caduta di Bisanzio (1453) fu la Patrona e Protettrice degli antenati delle popolazioni che attualmente vivono sui territori di Serbia, Croazia e Bosnia!

 

 

 

Obbiettivi del progetto “Santa Anastasia”

 

Questi sono gli scopi principali dell’iniziativa:

 

·                     ricordare ai popoli di Serbia e Croazia che per dieci secoli S.Anastasia fu la Protettrice comune dei loro antenati e fornire quindi a loro un potenziale e simbolico strumento di riconciliazione, portatore di un messaggio di pace nell’area balcanica;

 

·                     restituire alla memoria degli europei il personaggio storico di Santa Anastasia di Sirmio, auspicando che un domani, insieme ai Santi Benedetto, Cirillo e Metodio, Caterina di Siena e Brigida, essa possa essere proclamata Patrona dell’Europa, però di tutta l’Europa: dalle rive dell’Atlantico ai monti Urali. E’ una di quelle “radici cristiane” che gli europei oggi cercano e di cui noi abbiamo tanto bisogno

 

·                     riscoprire e studiare quanto importante nel filo dei secoli era stata la sua devozione e presenza nelle opere d’arte e nei monumenti in Italia e negli altri paesi del Continente Europeo.

 

 

 

Le varie fasi dell’iniziativa

 

1988-1991:             Restauri degli affreschi nella cappella di S.Anastasia nelle Langhe (prov.Cuneo)

 

Nel 1988 in Provincia di Cuneo fu costituito un Comitato Sant’Anastasia che ebbe come scopo di realizzare i restauri nell’omonima cappella del 1050 in Sale San Giovanni, costruita dai benedettini prima del grande Scisma del 1054. Durante i lavori furono scoperti altri antichi affreschi, che furono restaurati da due specialisti: uno russo e l’altro italiano. Da questo evento nacque l’interesse per il personaggio di S.Anastasia e si pensò di proseguire i lavori di restauro congiunti italo-russi in una chiesa di Russia dedicata alla Santa martire di Sirmio.

 

 

 

1993-1994:             La  chiesa di S.Anastasia in Alto Volga (regione di Jaroslavl, Russia)

 

Non essendosi trovata in Russia una chiesa o cappella antica dedicata alla Santa si decise di costruirne una di legno nel villaggio di Uchma sul Volga in regione di Jaroslavl, obbiettivo realizzato in luglio del 1994. La chiesa fu edificata sul luogo di un antico monastero fondato nel 1492 da un monaco greco, Cassiano, esule bizantino dopo la caduta di Costantinopoli, e dove negli anni Trenta del XX secolo si trovava uno dei campi di concentramento staliniano.

 

L’inaugurazione si svolse in presenza di una delegazione cuneese, che portò una pietra proveniente dalla millenaria cappella delle Langhe, la quale fu collocata nell’altare della chiesa russa, creando così un ponte ideale e simbolico tra le Alpi ed il Volga nel nome di Sant’Anastasia-Resurrezione. Questa iniziativa fu realizzata da un secondo comitato S.Anastasia avente sede a Mishkin in Alto Volga.

 

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Le icone di Santa Anastasia a bordo della stazione MIR

 

 

 

1994-1996:             Missione “S.Anastasia – una speranza per la pace”: due icone nello spazio sulla stazione MIR e pellegrinaggio della pace attraverso l’Europa

 

Intanto si proseguiva a raccogliere la documentazione su Sant’Anastasia di Sirmio, sul suo culto in Europa, sull’iconografia, sui monumenti a lei dedicati. Le guerre nei Balcani, prima in Croazia e poi in Bosnia, facevano prendere coscienza, che il personaggio storico di Anastasia, martire a Sirmio durante un’altra guerra civile di 17 secoli fa, un tempo protettrice di quei popoli, forse avrebbe potuto servire la causa della pace.

 

Per richiamare l’attenzione dei belligeranti e degli europei su Santa Anastasia quale simbolo di riconciliazione, si spedirono nel Cosmo a bordo della stazione orbitante MIR due icone raffiguranti la Santa nelle rispettivi tradizioni iconografiche orientali ed occidentali, dopo che le stesse fossero state presentate al Patriarca di Mosca e al Papa per ottenere l’appoggio per l’iniziativa da parte dei maggiori esponenti delle due principali fedi cristiane. L’Alto Patrocinio alla missione di pace fu concesso dall’Unesco ed il Consiglio d’Europa appoggiò l’iniziativa.

 

Il 25 luglio del 1995 le due icone approdarono sulla MIR e vi rimasero 7 mesi, compiendo oltre 3000 rivoluzioni attorno al Pianeta. Una volta tornate su Terra le icone, i cosmonauti e gli organizzatori dell’iniziativa furono ricevuti dal Patriarca di Mosca Alessio II e poi iniziarono un pellegrinaggio della pace attraverso Russia, Turchia, Grecia, Italia, Francia e Germania, effettuando ben 46 soste nei luoghi di devozione o di riferimento storico ad Anastasia, creando le condizioni per una reciproca conoscenza degli abitanti delle località anastasiane d’Europa.

 

Nell’intento dei promotori dell’iniziativa il pellegrinaggio doveva proseguire sul territorio di Croazia, Bosnia e Serbia, tappa non realizzata in ragione dei tragici avvenimenti balcanici, per concludersi a Sremska Mitroviza, l’antica Sirmio, luogo del martirio di Anastasia nel 304.

 

 

 

1996-1997:            La cappella di S.Anastasia e della Riconciliazione a Magliano Alfieri (Cn).

 

Per segnare il fatto che l’iniziativa S.Anastasia nacque in provincia di Cuneo, durante il passaggio delle due icone a Magliano Alfieri, si decise di edificare sul territorio comunale una piccola cappella di legno di rito ortodosso a nome di Santa Anastasia e della Riconciliazione per ricordare i caduti italiani sul fronte russo, ma anche per esprimere la speranza che un giorno serbi e croati possano trovare la volontà e la forza di spirito per riconciliarsi ed avviarsi sul camino di una convivenza pacifica. Il materiale per la cappella fu offerto dal comune di Mishkin in Alto Volga, una ditta torinese trasportò gratuitamente la chiesetta smontata, che fu assemblata da due artigiani russi con il concorso di una falegnameria maglianese.

 

Icone a Magliano AlfieriIn giugno 1997 la cappella fu consacrata dal vescovo ortodosso di Parigi del Patriarcato di Mosca in presenza del vescovo di Alba e della popolazione. La cappella di S.Anastasia e della Riconciliazione di Magliano è la prima chiesa di legno costruita in Russia e trasportata in Italia. Episodicamente vi si svolgono delle funzioni religiose nel rito ortodosso.

 

 

 

Luoghi di devozione e di riferimento a S.Anastasia di Sirmio in Italia (*) (71)

 

E’ nel Sud che la presenza di S.Anastasia è predominante, ma sicuramente esistono molti altri riferimenti da scoprire in tutta Italia e particolarmente in zone di penetrazione dei Goti, dei Longobardi, dei Bizantini, di presenza benedettina e in zone vulcaniche in quanto la Santa era protettrice dei terremotati.

 

Puglie (3), Calabria (5), Sicilia (7), Sardegna (11), Campania (5), Basilicata (2), Molise (1), Lazio (6), Toscana (4), Marche (2), Umbria (1), Romagna (5), Liguria (2), Piemonte (7), Lombardia (4), Veneto (5), Friuli (1) .

 

Luoghi di devozione e di riferimento a S.Anastasia in Europa e nelle Americhe (*) (83+33)

 

Francia (10), Spagna (3), Portogallo (1),Germania (3), Austria (1), G.Bretagna (1), Grecia (10), Cipro (3), Turchia (1), Polonia (1), Bulgaria (1), Romania (3), Croazia (6), Serbia (5), Macedonia (1), Bosnia (1), Russia (19+27), Ucraina (3+4), Bielorussia (1+2), Canada (2), USA (5+3?), Antille olandesi (1), Filippine (2), Brasile (?), Irlanda (?).

 

(*) - in fase di aggiornamento

 

(**) – negli ultimi dieci anni sono state create non meno di 27 chiese, cappelle o oratori nei penitenziari di Russia, 4 in Ucraina, 2 in Bielorussia.

 

Gli appoggi internazionali alla missione “Santa Anastasia – una speranza per la pace”

 

Appoggio del Patriarcato e benedizione del Patriarca di Mosca Alessio II.

 

Appoggio della Santa Sede e benedizione del Papa Giovanni Paolo II.

 

All’iniziativa fu accordato nel 1996 il Patrocinio del Direttore Generale dell’Unesco Federico Mayor e l’appoggio del vice-presidente del Parlamento Europeo Sandro Fontana e di altri responsabili del Consiglio d’Europa a Strasburgo.

 

Nei numerosi incontri con personalità e gli abitanti nei paesi di passaggio delle icone durante il pellegrinaggio in Europa, l’iniziativa ottenne un caloroso appoggio, documentato in molti articoli dei giornali, nelle fotografie e nelle riprese video.

 

Conclusione del progetto nel 2004-2005

 

Il 2004 è l’Anno del 1700 anniversario del martirio di Anastasia a Sirmio (304).

 

Si programma di concludere l’iniziativa portando le due icone “cosmiche”, tenute in mano e benedette dal Patriarca di Mosca e dal Papa, a Sremska Mitroviza dopo un viaggio conclusivo in vari luoghi d’Italia, Croazia e Serbia per portare alle popolazioni balcaniche tramite il simbolo di Santa Anastasia un messaggio di pace e di riconciliazione che esprime la volontà degli europei (*).

 

Il percorso di celebrazione di S.Anastasia con le icone potrebbe essere il seguente:

 

·                    fine agosto: dalla Provincia di Cuneo a Motta S.Anastasia presso Catania dove la settimana dal 20 al 25 agosto si svolgono grandi festeggiamenti di Santa Anastasia (ogni 4 anni) con rappresentazioni coreografiche (avuto luogo)

 

·                    19 Settembre: Sale San Giovanni (Cuneo) (avuto luogo)

 

·                    2-3 ottobre a Sremska Mitroviza le icone parteciperanno alle celebrazioni del martirio di S.Anastasia dalla chiesa ortodossa (3 ottobre) e della chiesa cattolica (26 ottobre

 

In maggio 2005 le icone saranno trasmesse una nella basilica ortodossa e l’altra nella cattedrale cattolica di Sremska Mitroviza una cappella commemorativa a S.Anastasia in riva al fiume Sava.

 

 

 

Il progetto Santa Anastasia è stato ideato, elaborato e realizzato da Pierre Tchakhotine in collaborazione con amici, enti ed associazioni.  Tutte le persone di buona volontà e che credono nella validità dell’iniziativa sono invitati a parteciparvi al fine di concludere questa missione avente come scopo di contribuire al ritrovo della serenità e della pace nei Balcani, condizione essenziale per costruire un’Europa dei Popoli unita degna di questo nome e che possa essere un esempio di convivenza per gli altri popoli.

 
Pierre Tchakhotine
Via C.d’Aste, 36 – 12060 Murazzano (Cn)Tel. 0173-791147; 340-2863511;
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