L'iniziativa promossa e realizzata da “Messina-Russia”

Tre giornate di scacchi spettacolo all'insegna del motto “promuovere la mente, promuovere chi pensa”. Sono state promosse e organizzate dall'Associazione Culturale “Messina-Russia” in collaborazione con l'Associazione “reset!” e i circoli scacchistici della città dello Stretto.

Nell'immaginario collettivo degli italiani gli scacchi sono strettamente collegati alla Russia, alla sua straordinaria scuola e ai suoi innumerevoli campioni che hanno dominato la scena per quasi un secolo.

Ecco allora l'idea dei membri di “Messina-Russia” di farsi promotore dello “sport della mente”; c'è da dire anche che l'idea è stata supportata dall'esperienza sul campo di alcuni dei suoi membri. Il presidente dell'Associazione, Alexandra Voitenko, è arbitro nazionale di scacchi e giovanissimi messinesi e siciliani sono arrivati ai vertici dello scacchismo italiano, come ad esempio Andrea Iannello, già campione nazionale under 10.

A Messina, negli accoglienti locali di “reset!”, gli scacchi hanno fatto spettacolo perché gli organizzatori hanno scelto di proporre specialità coinvolgenti: la cosiddetta “simultanea”, con uno specialista, per la cronaca il campione regionale assoluto Vito Caizzone, che ha giocato contemporaneamente contro 21 avversari. Eppoi il gioco “rapid” (15 minuti a disposizione di ogni giocatore per concludere la partita) e perfino il gioco “blitz”, quello super-veloce, dove gli scacchisti hanno avuto appena tre minuti per dare matto, pena la sconfitta per esaurimento del tempo.

Le gare hanno visto la partecipazione di giocatori di tutte le età e di tutti i livelli, in un clima di sereno e coinvolgente agonismo. Eppure si è avuto l'impressione che l'iniziativa di “Messina-Russia” sia stata prettamente culturale, prima ancora che sportiva. Nel gioco degli scacchi infatti vince chi meglio sa “usare” la propria mente, non ci si può appellare alla fortuna o alla sfortuna; gli scacchi promuovono la mente, non il caso. Ogni mossa dell'avversario richiede la ricerca di sempre nuove soluzioni, abilità questa spendibile in ogni campo ed in ogni tempo. Ma soprattutto il linguaggio degli scacchi è universale, non ha nessun tipo di confini e barriere - siano esse linguistiche, di ceto sociale, ideologiche, geografiche - perché si gioca e... si pensa a qualsiasi latitudine. Per questo “Messina-Russia” ha deciso che gli scacchi possono fare cultura ed ha messo in cantiere altri progetti.

Gabriele Gottardi