In Italia esistono studenti di serie A e studenti di serie B. Non è uno scoop, chiaro. Tale diversificazione, all’interno del numeroso e quanto mai massificato popolo universitario, segue diversi criteri. Il merito non è uno di questi. Ahimè. Entriamo, ad esempio, nella piccola e, diciamolo pure, elitaria comunità di russisti. Corsi di lettorato non attivati, tutorati che sembrano un miraggio, ore di lezione previste ridotte all’osso. Nell’era della spending review, imperativo categorico è tagliare.

Nuovo karma dell’Italia in crisi: tagliare, risparmiare, razionalizzare. Peccato che i razionalizzatori razionalizzino senza ratio! Ad essere prosciugato è infatti uno dei settori più promettenti dal punto di vista economico. Uno degli ambiti più dinamici culturalmente, soprattutto per il Sud Italia: Sicilia e Calabria in primis.

Se infatti il turismo russo cresce vertiginosamente e gli accordi commerciali sono sempre più diretti a Est, non promuovere questo settore è roba da masochisti. È necessario, anzi è vitale per la nostra terra che ci sia personale che parli russo e che conosca questa cultura, proprio per una basilare sopravvivenza economica. Cosa potrebbero fare, quindi, le istituzioni universitarie siciliane per ridare dignità a questo settore? Oltre a garantire la fruizione regolare di corsi, cosa quanto mai dovuta visto che le tasse sono pagate proprio per questo. Per esempio, potrebbero aprire un centro TRKU in uno dei tre poli accademici in cui è presente la cattedra di slavistica, cioè Catania, Palermo o Messina.

 

Il ТРКИ (Тест по русскому языку как иностранному) o TORFL (Test of Russian as a Foreign Language) è una certificazione internazionale che mira a riconoscere in tutto il mondo il livello di competenza in lingua russa nelle sue cinque funzioni comunicative, quali la comprensione e la produzione orale e scritta e l’uso della lingua (grammatica e vocabolario). Tale attestato viene riconosciuto anche dal Consiglio d’Europa e dall’ALTE (Association of Language Testers of Europe) e il suo organo esecutivo principale è il Ministero dell’Istruzione della Federazione Russa, in collaborazione con il Centro Internazionale della Certificazione Linguistica dell’Università РУДН- RUDN di Mosca, in conformità con il Sistema Statale di Certificazione di russo come lingua straniera. Ad oggi, purtroppo, i giovani siciliani e più in generale del Sud Italia che volessero ottenere tale attestazione di competenza comunicativa sarebbero costretti a recarsi a Roma per tre giorni o dovrebbero pagare degli istituti privati. Sorte che non sfiora minimamente gli studenti di altre lingue. Nelle nostre università, infatti, non mancano le strutture adeguate a effettuare questi esami, in quanto annualmente vengono fissati gli appelli per certificazioni quali l’Esol Cambridge per l’inglese, il Dele Cervantes per lo spagnolo, il Fit in Deutsch in tedesco e il Delf per il francese. Non solo studenti, anche lingue e culture di serie A e di serie B. La riflessione non va posta nei termini di possibilità/impossibilità di creare questo centro, quanto sul piano dell’ interesse/disinteresse, volontà/ non volontà. La richiesta di tale servizio è presente e potrebbe anche aumentare, considerando l’afflusso che deriverebbe dagli studenti provenienti dalle regioni vicine del Sud Italia; i docenti si dichiarano disponibili a preparare i corsi e le strutture sono adeguate.

 

Aprire questo centro sarebbe un passo importante, un segno tangibile e concreto di prospettiva formativa e culturale, per evitare che ancora una volta, come sempre, la voglia di fare e il sapere libero debbano fare le valigie e partire…

 

Giuseppe Barca